Bimbi con doppia dose, cosa succede se un compagno è positivo

Bimbi con doppia dose, cosa succede se un compagno è positivo? Gabriele, 10 anni, frequenta la quarta elementare e a inizio gennaio ha ricevuto la seconda delle due dosi di vaccino anti COVID 19 previste per la sua età. Ma oggi Gabriele non è potuto andare a scuola. Ieri pomeriggio un compagno di classe ha presentato febbre e il tampone ha confermato il sospetto di infezione da SARS-Cov2 in serata. Poco prima di cena è arrivata la comunicazione della scuola: è necessario un tampone a tempo 0 (T0) e dati i tempi ristretti, tutta la classe in DAD il giorno dopo.

In poche ore una ventina di famiglie si organizza per gestire le lezioni da remoto dei propri figli e per eseguire il tampone richiesto. Anche se i bambini a scuola portano la mascherina. E anche i bambini già vaccinati con due dosi non possono rientrare senza il tampone a T0. Se il tampone a cui si sottoporrà tutta la classe non evidenzierà altri positivi, la scuola riaprirà le porte e i bambini torneranno tra i banchi. Altrimenti la didattica a distanza continuerà per 10 giorni. Dopo 5 giorni, il protocollo prevede un secondo tampone per tutta la classe.

E se Gabriele fosse stato più grande di un paio d’anni? Se Gabriele stesse frequentando le scuole medie anziché le scuole elementari? Allora, Gabriele oggi non avrebbe perso un giorno di scuola. La didattica non sarebbe stata discontinuata, la famiglia non si sarebbe dovuta organizzare in tempi rapidi e soprattutto Gabriele sarebbe stato con i suoi pari. Per i vaccinati e guariti da meno di 120 giorni, la Dad scatta per 10 giorni al terzo caso di positività in classe. Fino a un caso, la classe è in autosorveglianza con obbligo di mascherina Fp2. Quarantena e Dad sono previste al secondo caso di positività solo per i compagni non vaccinati e per i vaccinati o guariti da più di 120 giorni; per gli altri è garantita attività didattica in presenza con obbligo di FPP2. Ma come è possibile? verrebbe da chiedersi. Gabriele che abbia 10 o 12 anni è sempre un bambino con un ciclo vaccinale completo da meno di 120 giorni.

Fonte: la Repubblica

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