Dentro hai un mare immenso
tu neanche te ne accorgi
ma è mare quel dolore di stomaco che ti viene
quando qualcuno che ti fa sentire bene
ti viene a salutare
è solo mare che si muove
e fa rumore
è mare che si agita
mare in tempesta
quello che ti scompone l’umore
che ti riporta a terra
è mare il tuo sguardo malandato
incasinato dal tempo
che non vuole innamorarsi e poi si perde sempre dentro agli occhi sbagliati
perché forse lo sai che il modo giusto per non sbagliare mai
è solo fare lo sbaglio giusto.
Non ci portare chiunque
a vedere il tuo mare,
portaci
chi ha voglia di scoprire soprattutto quello che non vuoi dire
quello che si legge tra le righe
tra le parole che dici
dentro a quei silenzi in cui non parli
e invece dici tanto
tantissimo,
portaci chi non si spaventa
del tuo modo di allontanare chi ti vuole bene
anche se ti vuole bene
proprio per paura di ferito
di fargli del male
e portaci chi vuole guardare
lo spettacolo del tuo mare
anche quando è più pericoloso del solito
e caderci dentro potrebbe significare
non tornare più indietro
perdersi tra le onde,
portaci chi vuole capire cos’è ogni tua distrazione e ogni volta che dici “si, tutto bene” e invece no, va tutto male.
Portaci, a vedere il tuo mare
non chi ha paura di annegare
ma chi rischia anche di farsi male
pur di guardarlo da vicino
il tuo mare.
Anche quando sono persa
anche quando sono io
anche quando non voglio parlarne
anche quando parlo troppo
anche quando sei distante
anche quando ho paura ad ammetterlo
anche quando mi fa venire i brividi di freddo
anche quando ho bevuto un po’ troppo
anche quando ho tanta gente intorno
anche quando ho da fare
anche quando ho da studiare
anche quando non voglio