So che non ti cercherò
perché il nostro tempo è finito già
perché certe cose
per quanto le vorresti rivivere
hanno una scadenza
ed è necessario che ce l’abbiano
perché se continuano a oltranza
ti distruggono.
Quelle storie che iniziano ma non sanno finire
quelle storie che non sai se sono storie
o modi semplici per non pensare al tempo
per non pesare il tempo
per non pesare il dolore
quelle storie che non lasci la presa
ma non stringi le dita
che non sai che cos’è
ma sai che ti fa bene
che ti schiaccia la rabbia e il rancore
che ti fa venire un sorriso grande come il mare
e allora cosa vale se non lo chiami amore?
Quelle storie che non sanno finire
che a parole non le sai spiegare
che se te lo chiedono dici che non lo sai cos’è
ma sai che comunque sia è bello sentirsi
legati a qualcosa
senza sentirsi soffocare
che stare nel mezzo non è perfetto per il tuo senso pratico
per il tuo terrore dell’abbandono
ma va bene quando significa non avere bisogno di darsi un nome
perché per un sentimento così
una definizione non c’è.
Quelle storie che non hanno una fine
perché quello che non inizia
non può certo finire
quelle storie senza nome
che non glielo vuoi trovare
ti va bene stare bene
ti va bene sentirti
alla fine del mare
senza aver nuotato
nemmeno per un centimetro
quelle storie che uno sguardo è meglio di un anello
quelle storie senza fine e senza inizio
senza nome
siamo io e te.
– Io, te e il mare.