Stamattina ho trovato questa frase:
«Puoi comunicare con la persona che eri 6 anni fa e puoi dire solo 6 parole. Quali sarebbero le tue? »
Io, se potessi, alla me più giovane direi:
Cambierà tutto, non crucciarti, non serve.
Ti dico solo di viverti tutto, ma tutto quanto, ogni cosa; anche quello che non credevi di poter vivere, anche ciò per cui non ti ritenevi capace, o pronta, o in grado. Viviti tutto quanto. Le lune piene e quelle storte, il mare in tempesta e la bassa marea, gli acquazzoni esagerati e la siccità. Viviti tutto e nel mentre, non aspettarti nulla. Parti senza presupposti, lasciando la valigia un po’ vuota e alcune cose di proposito a casa. Portati dietro spazio per quello che raccoglierai durante il viaggio. Tieniti i bronci e il cattivo umore: serve anche quello. Fai i conti con la te che si veste di paranoie e ansie folli: sei tu, sei sempre tu, vai bene anche così. Dispensa sorrisi, anche a chi vorrebbe solo vederti piangere: non c’è vittoria più grande. Cullati anche se i sogni ti spaventano, non importa quanto saranno difficili da raggiungere, conta l’impegno che ci metti per provare ad acchiapparli. Vai avanti. Trova un modo, cerca un percorso alternativo, perditi disegnando a mente l’orizzonte. Provaci sempre. E se non va, ci hai provato, va bene lo stesso. Trova un complice. Lascia tutto in disordine. Metterai a posto dopo aver fatto ordine nei tuoi pensieri.
Nel frattempo, vivi.
Meriti un uomo che ti faccia sentire protetta la notte e cullata di giorno. Un uomo con cui ridere e raccontarsi, all’occorrenza, gli incubi e i sogni. Meriti un uomo che ti metta al primo posto, davanti a chiunque. Senza passati che ingombrano il presente e senza futuri che nascondano titubanze. Meriti un uomo che ti faccia ridere e che ti permetta di piangere solo lacrime di felicità. Meriti un uomo che conti con te le onde. Meriti un uomo che capisca i tuoi bronci ed i tuoi inciampi e che sappia amarli, tanto quanto ama i tuoi sorrisi.
Meriti un uomo. Il resto sono omuncoli.
Gin.